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CHARGEBACK: Cosa fare quando utilizzato impropriamente.

La ns. associata, titolare di un esercizio commerciale, utilizzava per i pagamenti con carta di credito, il POS associato ad una Postepay Evolution Business.  In data 17/3/2019 effettuava tramite Pos una transazione di vendita per € 500,00 ed una seconda in data 19/3/2019 per € 750,00. Tuttavia in data 22/3/2019 si avvedeva che i suddetti importi non erano stati accreditati sul proprio conto PostePay. Dopo l’Invio di opportuna segnalazione l’Intermediario Poste riscontrava avvisando di una sospensione cautelativa. Quindi, in assenza di riscontri, la ns. associata formalizzava un reclamo per ottenere l’immediato riaccredito dell’importo di € 1.250,00. Solo il 20/4/2020, contravvenendo a quanto precedentemente asserito, l’intermediario Poste comunicava che il mancato accredito delle due transazioni era dovuto “alle richieste di chargeback presentate da parte dell’issuer”. I ns. legali si sono allora rivolti all’Arbitro Bancario Finanziario (meglio noto come ABF) che riconosceva il diritto alla restituzione degli importi trattenuti nonché il rimborso delle spese sostenute.

In allegato esito dell’arbitrato.

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