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SICUREZZA DEI PRODOTTI: DALLA COMMISSIONE UE DUE PROPOSTE PER PROMUOVERE LA VENDITA DI PRODOTTI SICURI

Il fine è quello di permettere ai 500 milioni di consumatori appartenenti all’Ue di poter acquistare beni e servizi in maggior sicurezza e a perseguirlo sono le due proposte legislative che la Commissione ha trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio per la relativa adozione.

Più controlli da parte delle Autorità nazionali

Il giro di affari riguardante la merce non conforme venduta sul mercato europeo non è cosa da poco: secondo le ispezioni effettuate nei Paesi dell’Unione, il 32% dei giocattoli, il 58% dei dispositivi elettronici, il 47% dei prodotti da costruzione e il 40% dei dispositivi di protezione individuale non rispettano le norme europee sia per conformità che per sicurezza.

Il pericolo di acquistare merce non sicura è quindi reale e non va trascurato; il progetto di regolamento presentato garantirà una maggior collaborazione tra le Autorità di vigilanza del mercato a livello nazionale; nel concreto, la maggior circolazione di dati permetterà di creare una rete in grado di filtrare con maggior efficacia la vendita di prodotti non conformi.

Sarà posta, inoltre, una particolare attenzione alle merci importate da Paesi non Ue (che corrispondono al 30% dei beni presenti sul mercato) attraverso un incremento delle attività d’ispezione presso i porti e le frontiere esterne.

Maggiore possibilità di scelta

Avremmo a disposizione molti più prodotti tra cui scegliere: le aziende europee potranno vendere all’interno di altri Paesi Ue con maggiore facilità.

Attualmente, attraverso il principio del “reciproco riconoscimento”, i prodotti che non sono soggetti a regolamentazione Ue possono circolare liberamente all’interno del mercato unico se legalmente commercializzati in uno Stato europeo (con le dovute restrizioni, ovviamente).

Sfortunatamente, tempi burocratici insostenibili e costi supplementari rendono vano il principio. Al fine di ridurre notevolmente tempi e costi per l’introduzione dei prodotti sul mercato unico, la Commissione ha proposto un nuovo regolamento sul reciproco riconoscimento delle merci.

Cosa cambia? I tempi si accorceranno notevolmente da alcuni anni a pochi mesi, questo perché le imprese potranno presentare una dichiarazione volontaria per dimostrare che i prodotti soddisfano tutte le prescrizioni previste dal loro Paese di origine; a tempi più brevi corrispondono anche costi minori, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI) che avranno maggior possibilità di estendere il proprio business.

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